Il vero nome della tecnica pittorica è trompe, ma Trump appare realmente tridimensionale. Se dovesse vincere le elezioni, in Eurasia si conoscono già le conseguenze: fine della guerra e contratti per la ricostruzione affidati agli Stati Uniti, sia in Ucraina che in Israele. Al contrario, se Trump dovesse perdere, la fragile democrazia americana ne risentirebbe gravemente. In questo caso, non si arrenderà facilmente; i suoi sostenitori, definiti trinariciuti, potrebbero intraprendere un assalto alla Casa Bianca, portando a una possibile guerra civile, simile a quella rappresentata nel film distopico di Alex Garland, Civil War.
Trump rappresenta una minaccia per la democrazia e la sua figura è vista come l’apocalisse che incombe, indipendentemente dal risultato elettorale, per l’Europa e il resto del mondo. Gli Stati Uniti, storicamente considerati la culla della democrazia, sono profondamente spaccati: da un lato vi sono le coste atlantiche e pacifiche, più sviluppate, dall’altro il Deep Country interno, meno evoluto ma ricco di voti per il giorno delle elezioni. Questa spaccatura si riflette anche nelle divergenze etniche e culturali, con una netta distinzione tra bianchi, principalmente di origine WASP, e le altre comunità, tra cui neri, portoricani, messicani, coreani, arabi e molti altri.
Inoltre, ci sono tensioni significative tra i fondamentalisti religiosi, appartenenti a varie confessioni come battisti, metodisti e mormoni, e una vasta gamma di laici con idee diverse. La divisione si estende anche nel campo educativo, con un fossato tra coloro che ancora si dedicano agli studi universitari e quelli che hanno abbandonato tali percorsi. Un nuovo attacco alla democrazia americana potrebbe avere conseguenze devastanti, creando un effetto domino in un mondo sempre più inclinato verso regimi autocratici.
In questo contesto, si potrebbe pensare che una possibile istituzionalizzazione di Trump rispetto a una sua ribellione possa costituire un male minore. Tuttavia, la speranza è che l’America possa salvarsi da un destino simile e, soprattutto, che il mondo possa salvarsi dall’America stessa.
