Uci, Serpillo: Contro crisi ambientale serve nuova politica del lavoro. Giovani e formazione al centro della transizione verde
Mario Serpillo, Presidente dell’UCI, sottolinea che affrontare la crisi ambientale richiede non solo tecnologie, ma anche una forte componente educativa e occupazionale. È fondamentale sviluppare una nuova politica del lavoro che metta al centro i giovani, le competenze e la sostenibilità. Attualmente, in Italia, oltre 3,2 milioni di lavoratori sono impegnati in attività eco-compatibili, rappresentando il 13,4% dell’occupazione totale. Nel 2023, il 35% dei nuovi contratti si è concentrato su figure legate alla transizione ecologica, ma ciò potrebbe essere ostacolato da un sistema formativo obsoleto.
Serpillo afferma che non si può costruire un futuro sostenibile senza offrire ai giovani percorsi educativi adeguati. È essenziale che le scuole e le università integrino nei loro programmi temi come l’economia circolare e l’energia rinnovabile, formando figure professionali come ingegneri ambientali e esperti in contabilità verde. L’agricoltura è vista come un nodo centrale della transizione, in grado di innovare in modo sostenibile, se supportata da giovani ben formati.
Secondo stime globali, entro il 2050, la domanda di competenze green supererà l’offerta del 100%. Serpillo avverte che l’Italia deve riformare i percorsi formativi e investire negli ITS, creando sinergie tra agricoltura, imprese e ricerca. Infine, ribadisce la necessità di un Europe unita e proattiva nella sostenibilità, con investimenti mirati e politiche del lavoro orientate verso il futuro, poiché la transizione verde si basa sulle persone, in particolare sui giovani, che rappresentano il capitale per il domani.