L’alta tensione in Ucraina continua a preoccupare la comunità internazionale, con ripercussioni dirette sulla sicurezza nucleare. António Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, ha espresso grave preoccupazione per l’escalation di attacchi contro i civili e le infrastrutture essenziali, chiedendo un cessate il fuoco immediato e incondizionato.
Recentemente, bombardamenti hanno interrotto la fornitura elettrica alla centrale nucleare di Zaporizhia, costringendo l’impianto a fare affidamento su generatori diesel di emergenza per oltre tre ore. Questo evento segna la nona volta dall’inizio del conflitto, nel 2022, che la centrale risulta completamente priva di alimentazione esterna. Rafael Mariano Grossi, direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), ha sottolineato la fragilità della situazione, evidenziando come il ripetersi di tali interruzioni, un tempo impensabile, sia diventato una triste realtà.
La centrale di Zaporizhia, considerata il più grande impianto nucleare d’Europa, ha sei reattori che, sebbene attualmente spenti, necessitano costantemente di elettricità per il raffreddamento. Durante l’assenza di corrente, sono stati attivati diciotto generatori diesel per garantire il funzionamento critico. La struttura ha sufficienti scorte di gasolio per almeno dieci giorni e ha predisposto piani d’emergenza per ulteriori rifornimenti, secondo quanto riferito dall’AIEA.
Attualmente, la centrale è diventata molto più vulnerabile a causa del conflitto, passando da dieci a una sola linea elettrica esterna. Le squadre dell’AIEA continuano a monitorare attentamente la situazione sul campo.