Il cinema italiano e le difficoltà delle piccole case di produzione sono stati al centro della cerimonia dei David di Donatello, grazie al regista Pupi Avati. Durante l’evento, che si svolgeva a Cinecittà, Avati ha espresso critiche verso la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, presente in sala, e ha lanciato un appello alla segretaria del PD, Elly Schlein, affinché contatti la Meloni per discutere del futuro del cinema italiano. Schlein ha risposto positivamente via social, annunciando una proposta di legge per rilanciare il settore.
Avati ha sollevato dubbi sull’efficacia delle iniziative governative, come Cinema Revolution, sottolineando la necessità di supporto concreto per le piccole produzioni. Ha messo in evidenza la dicotomia tra l’opulenza visibile ai David e le difficoltà affrontate dalle piccole e indipendenti realtà del cinema italiano. La sottosegretaria ha mantenuto un atteggiamento calmo dinanzi alle critiche.
Il discorso di Avati ha suscitato una certa eco tra gli artisti presenti, tra cui Elio Germano, che ha criticato il ministro Alessandro Giuli, affermando la mancanza di misure concrete dal governo Meloni. Anche il leader del M5s, Giuseppe Conte, ha denunciato la situazione e ha chiesto un passo indietro per Borgonzoni.
I fondi disponibili per il cinema risultano ampi: nel 2025 superano i 696 milioni di euro, in contrapposizione ai 446 milioni del Fondo nazionale spettacolo dal vivo. Avati ha ricevuto, dal 2017 al 2023, oltre 8 milioni di euro in sovvenzioni pubbliche per sei opere, evidenziando il supporto ministeriale per il suo ultimo film.
Fonte: www.ilrestodelcarlino.it