Il 18 febbraio 1925, a Roma, venne fondato l’Istituto Giovanni Treccani, ponendo le basi per l’Enciclopedia Italiana di scienze, lettere ed arti, nota come La Treccani. Questo progetto monumentale intendeva rappresentare la cultura italiana. Il ritardo rispetto ad altre enciclopedie europee era dovuto alla giovinezza dell’unità italiana e alla diffusione di numerosi dialetti locali, rendendo l’italiano lingua delle élite colte. Durante la Prima Guerra Mondiale emerse l’analfabetismo di massa e la limitata conoscenza dell’italiano tra le classi popolari, in contrasto con il francese e il piemontese parlati dalla corte sabauda.
Nel 1921 era nato l’Istituto per la Propaganda della Cultura Italiana, evoluto poi nella Fondazione Leonardo. Nel 1924, Giovanni Treccani, imprenditore tessile e mecenate, si unì al progetto. Tra i fondatori vi erano figure illustri come Giovanni Gentile, primo direttore scientifico, e altri noti intellettuali, politici e artisti. Nonostante l’influenza del regime fascista, l’Enciclopedia coinvolse oltre 3.200 intellettuali di vari orientamenti, riducendo al minimo le ingerenze politiche.
La realizzazione richiese tre anni, con 48 sezioni di studio e oltre 60.000 voci. Il primo volume fu pubblicato nel 1929 e l’ultimo nel 1937. L’Enciclopedia diventò una delle opere editoriali più importanti del XX secolo, accessibile tramite biblioteche. Nel secondo dopoguerra, furono pubblicate appendici e l’acquisto rateale rese l’opera più accessibile. All’inizio del XXI secolo, la Treccani si adattò all’era digitale, lanciando un sito web e superando i cento milioni di accessi annuali nel 2014.