“Intermezzo” di Sally Rooney lascia il lettore in uno stato di sospensione e di introspezione. Si tratta di un’opera complessa che richiede tempo per essere metabolizzata e riflettuta. Il romanzo, pur essendo intitolato e coperto con riferimenti al mondo degli scacchi, non tratta direttamente questo sport, ma utilizza gli scacchi come sfondo per delineare i personaggi, in particolare Ivan, un giovane talento che ha perso la direzione.
La trama ruota attorno a due fratelli, Peter e Ivan Koubek, le cui vite sono state segnate dalla morte del padre. I due uomini si confrontano, si scontrano e si sostengono, mantenendo una connessione profonda nonostante i loro differenti approcci alla vita. Peter, avvocato di successo ma disordinato nei sentimenti, è intrappolato in un triangolo amoroso che lo costringe a confrontarsi con le sue paure e desideri. Ivan, giocatore di scacchi, è introverso e cinico, ma il suo incontro con una donna più grande, con un passato complesso, lo aiuta a riemergere dal suo guscio e a confrontarsi con il suo talento inespresso.
Lo stile della Rooney è caratterizzato da un ritmo lento, con descrizioni dettagliate e dialoghi prolungati, conferendo un senso di profondità ai personaggi. Pur potendo risultare ostico per chi cerca un coinvolgimento immediato, il romanzo offre un’analisi profonda delle dinamiche umane e delle emozioni. In definitiva, “Intermezzo” è un libro che sfida le aspettative e richiede una riflessione attenta, ma potrebbe risultare illuminante per chi apprezza la complessità dei rapporti interpersonali.