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venerdì, 14 Febbraio, 2025
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Una vittima di Almasri accusa il governo italiano di complicità: ‘Giustizia negata’

Nuovo capitolo nella vicenda di Almasri: Lam Magok Biel Ruei, vittima dell’ufficiale libico ricercato per crimini contro l’umanità, accusa il Governo italiano di “favoreggiamento”. Biel Ruei sostiene che le azioni di Nordio, Piantedosi e Meloni hanno impedito che il torturatore fosse portato in giustizia. “Sono stato vittima e testimone di atrocità che ho già denunciato alla Corte penale internazionale, ma il Governo italiano mi ha reso vittima una seconda volta, negando giustizia a me e agli altri sopravvissuti”, afferma. “La possibilità di ottenere giustizia era concreta grazie al mandato di arresto della Corte, ma l’Italia me l’ha sottratta. Il silenzio di Nordio ha facilitato la liberazione di Almasri”, aggiunge Biel Ruei, che ha deciso di presentare denuncia con la speranza che l’Italia rimanga uno Stato di diritto.

Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, commenta la situazione: “Ne risente l’immagine dell’Italia se i magistrati indagano il presidente del Consiglio, due ministri e un sottosegretario. Tuttavia, è il momento di occuparsi anche di altre questioni, dato che ci sono cittadini che rischiano la povertà”. Almasri è stato arrestato a Torino il 18 gennaio, ma dopo 96 ore è stato rilasciato e riportato in Libia, accolto con scherno. Il generale è accusato dalla Corte penale internazionale di aver picchiato e torturato detenuti, con il suo carcere di Mitiga che ha visto uccisioni e violenze sessuali. Piantedosi ha dichiarato in Parlamento che Almasri è stato espulso poiché “soggetto pericoloso”.

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