Una nuova ricerca condotta dai ricercatori della Johns Hopkins University ha confermato l’importanza dell’esercizio fisico nella prevenzione della demenza. Lo studio, pubblicato nel Journal of the American Medical Directors Association, ha analizzato i dati di 89.667 adulti britannici con un’età media di 63 anni, monitorando la loro attività fisica e le diagnosi di demenza per una media di 4,4 anni. Secondo i risultati, chi svolgeva 36-70 minuti di attività fisica a settimana presentava un rischio di demenza inferiore del 60% rispetto ai sedentari, mentre coloro che praticavano tra 71-140 minuti settimanali avevano un rischio ridotto del 63%. Coloro che accumulavano 140 minuti o più di esercizio settimanale riducevano il rischio di demenza del 69%. Ogni 30 minuti in più di attività fisica corrispondevano a una diminuzione del 4% del rischio di demenza per tutte le cause. Anche gli anziani, aumentando la loro attività fisica, hanno visto un miglioramento nella salute cerebrale, e anche un modesto incremento dell’esercizio si è rivelato benefico.
Sebbene lo studio abbia delle limitazioni poiché è di tipo osservazionale e non possa stabilire un rapporto di causa-effetto, esistono molte evidenze che supportano l’associazione tra sport e riduzione del rischio di demenza. Gli autori suggeriscono che anche piccole quantità di esercizio siano meglio di nessuna attività, specialmente per il cervello degli anziani. La Commissione Lancet ha incluso l’attività fisica tra le misure preventive contro la demenza, evidenziando il suo ruolo cruciale nel mantenimento della salute cognitiva nel tempo.