Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato una nuova politica tariffaria con l’obiettivo di riequilibrare il commercio internazionale e contrastare il deficit commerciale degli USA, dichiarando uno stato di emergenza nazionale per affrontare pratiche commerciali non reciproche. Gli Stati Uniti imporranno dazi reciproci su importazioni dalla Cina (34%), dall’Unione Europea (20%) e da altri Paesi come Vietnam (46%) e India (26%). Questa iniziativa è parte della strategia “America First Trade Policy”, finalizzata a proteggere l’industria nazionale.
Trump ha criticato il sistema commerciale globale, sostenendo che la liberalizzazione dei dazi non ha portato ai risultati attesi. Dichiarando che i dazi statunitensi sono tra i più bassi al mondo, ha evidenziato che altri Paesi applicano tariffe molto più elevate. Questa nuova politica mira a contrastare le barriere non tariffarie, come restrizioni all’importazione e pratiche anticoncorrenziali, che aggravano il deficit commerciale degli Stati Uniti.
La produzione industriale statunitense è diminuita dal 28,4% al 17,4% della quota globale dal 2001 al 2023, evidenziando la vulnerabilità della catena di approvvigionamento americana. Trump ha sottolineato che è essenziale rafforzare la capacità produttiva in settori strategici per garantire la sicurezza economica del Paese. Gli Stati Uniti hanno perso circa 5 milioni di posti di lavoro nel settore manifatturiero dal 1997 al 2024, contribuendo a fenomeni sociali negativi.
Il deficit commerciale ha raggiunto 1,2 trilioni di dollari nel 2024 e, in risposta, Trump ha annunciato una tassa del 10% su tutte le importazioni a partire dal 5 aprile 2025, mirata a rafforzare la capacità manifatturiera domestica e proteggere la sicurezza nazionale.