Un atto di vandalismo ha colpito la Foiba di Basovizza a Trieste, con scritte offensive in vernice rossa come “Smrt fasizmu, svoboda narodom” e “Trst je nas”. Questo gesto è avvenuto a poche ore dal Giorno del Ricordo, che onora le vittime delle foibe. Le forze dell’ordine hanno avviato indagini analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza per identificare gli autori.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha condannato l’atto, definendolo gravissimo e un oltraggio alla memoria dei martiri, affermando che un luogo sacro come la Foiba di Basovizza merita rispetto. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha condiviso la sua indignazione su Facebook, affermando che il vandalismo è un’offesa alla memoria di una comunità e una vergognosa provocazione. Ha espresso solidarietà alle famiglie delle vittime e ha sostenuto la necessità di difendere la verità storica da ignoranza e negazionismo.
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha visitato il monumento vandalizzato e sottolineato l’importanza di mantenere viva la verità storica. Ha insistito che atti di vandalismo non possono cancellare la verità, affermando che la strada verso l’amicizia e la concordia passa per una memoria condivisa. Secondo Giuli, questi atti non rappresentano semplicemente un passo indietro, ma un descenso verso un abisso morale. Ha concluso indicando che il discorso pubblico deve promuovere la memoria, la pace e la verità, mentre le ferite del passato non devono essere riaperte.