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venerdì, 16 Maggio, 2025
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Verso la piena occupazione di Gaza

Il 5 maggio, il governo israeliano ha annunciato la sua nuova strategia militare per Gaza, denominata “carri di Gedeone”. Questa operazione, approvata dal gabinetto di guerra, è vista dai critici come un passo verso l’occupazione permanente e la violenza contro la popolazione palestinese. Israele intende avviare una forte offensiva dopo il viaggio di Donald Trump in Medio Oriente, per smantellare Hamas e recuperare gli ostaggi.

Il piano prevede un uso massiccio di forze terrestri, marittime e aeree, con l’intento di occupare a lungo termine le aree conquistate. I quartieri civili potrebbero essere distrutti e integrati nelle zone controllate da Israele, riflettendo un cambiamento nell’ambizione politica verso l’annessione della Striscia. Secondo il ministro delle finanze Bezalel Smotrich, l’occupazione di Gaza è finalizzata a rimanere.

Un aspetto centrale del piano è il trasferimento forzato dei palestinesi, descritto come “volontario” dai funzionari israeliani, ma che costituisce di fatto uno sfollamento forzato. I civili saranno spostati in zone controllate, mentre gli aiuti umanitari sono destinati a essere utilizzati come strumento di potere. La cultura ebraica e l’uso del nome Gedeone evocano un’idea di giustificazione alla violenza e alla conquista.

L’operazione è vista come una copertura per la pulizia etnica, secondo le organizzazioni per i diritti umani. Inoltre, le famiglie degli ostaggi considerano il piano un tradimento, temendo che i loro cari siano sacrificati per scopi territoriali e politici. In assenza di una pace, la strategia di Israele segna una transizione verso un’occupazione più profonda.

Fonte: www.internazionale.it

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