Edoardo Bove, giovane calciatore della Fiorentina, esprime il suo dramma personale e sportivo durante il Festival di Sanremo. Dopo un malore durante una partita all’inizio di dicembre, Bove si sente incompleto e vuoto, paragonando la sua situazione a quella di un cantante senza voce. Ha iniziato un percorso di analisi per comprendere meglio se stesso e affrontare il dolore che sta vivendo. A soli 22 anni, il suo futuro calcistico è incerto, dato che gli è stato impiantato un defibrillatore sottocutaneo, il che lo esclude dalla possibilità di giocare a calcio secondo la normativa medico-sportiva italiana.
Bove ha voluto esprimere la sua gratitudine all’Italia per l’affetto ricevuto, che va oltre i colori delle squadre. Questo sostegno gli ha fatto realizzare la gravità della sua situazione: al risveglio in ospedale, inizialmente non si era reso conto di quanto fosse serio l’episodio. Solo grazie alle reazioni dei suoi cari e dell’aiuto ricevuto ha compreso la paura che lo circondava. Si considera fortunato di essere stato assistito prontamente, sottolineando che un intervento tempestivo è stato fondamentale per la sua salvezza. Condivide anche che molte persone hanno perso i propri cari in situazioni simili a causa di mancanza di soccorso. Sottolinea l’importanza del supporto degli altri e dedica un pensiero a coloro che non hanno avuto la stessa fortuna nel ricevere aiuto nei momenti critici.