Walmart, il gigante della grande distribuzione americana, ha annunciato che l’aumento dei costi di importazione, influenzato dalle politiche daziarie dell’ex presidente Donald Trump, porterà a rincari per i consumatori. Il CEO Doug McMillon ha dichiarato: «Faremo del nostro meglio, ma non possiamo assorbire tutta la pressione». Nonostante una parziale riduzione di alcuni dazi grazie a una tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina, i margini restano stretti, con possibili aumenti di prezzo sugli scaffali, in particolare nei supermercati fisici.
Questo annuncio arriva in un periodo di inflazione elevata e incertezze economiche per i consumatori americani. Sebbene l’e-commerce continui a crescere, i veri effetti dei rincari si evidenzieranno nei negozi tradizionali, che rappresentano il core business di Walmart. Per mitigare l’impatto della guerra commerciale, Walmart ha lavorato con i fornitori per sostituire prodotti soggetti a dazi con alternative esenti, ma per articoli agricoli come frutta e caffè, vi sono maggiori difficoltà.
Nel trimestre di riferimento, Walmart ha registrato un calo dell’utile netto del 12,1%, scendendo a 4,48 miliardi di dollari, ma l’utile per azione rettificato è aumentato dell’1,7%, superando le attese di mercato. Le vendite comparabili sono cresciute del 4,5%, principalmente grazie a prodotti per la salute e alimentari.
Guardando avanti, Walmart prevede una crescita delle vendite nette compresa tra il 3,5% e il 4,5% per il trimestre in corso, mentre i ricavi annuali dovrebbero aumentare tra il 3% e il 4%. L’azienda si prepara a fronteggiare un contesto economico complesso, cercando di contenere i rincari per i consumatori.
Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.corriere.it