La rupia indiana e i titoli di Stato sono influenzati dalle decisioni politiche della Federal Reserve e dai commenti riguardanti l’amministrazione Trump. Giovedì, la rupia ha chiuso a 86,9975, con un calo dello 0,1% settimanale; i mercati indiani erano chiusi venerdì per festività. Gli analisti stimano una possibile stabilizzazione della rupia nel breve periodo, con resistenza in prossimità di 86,50 e supporto tra 87,40-50. È attesa la riunione della Fed, prevista per mercoledì, dove potrebbero mantenere i tassi invariati, ma i commenti sull’impatto delle politiche tariffarie sull’inflazione e la crescita verranno osservati da vicino. Le aspettative di inflazione negli Stati Uniti hanno raggiunto livelli elevati, mentre il sentimento dei consumatori è sceso a un minimo di due anni a marzo.
Con l’avvicinarsi della fine dell’anno finanziario indiano, è probabile un incremento delle vendite di dollari da parte degli esportatori, che potrebbe sostenere la rupia. Il rendimento delle obbligazioni a 10 anni è rimasto invariato al 6,6967%, con previsioni di oscillare tra 6,67% e 6,72%. L’inflazione al dettaglio è diminuita al 3,61% a febbraio, aprendo la possibilità di ulteriori tagli dei tassi da parte della Reserve Bank of India, che ha già ridotto il tasso repo il mese scorso. La RBI prevede di acquistare obbligazioni per 500 miliardi di rupie, probabilmente l’ultima asta di questo tipo per l’anno fiscale. Gli operatori sono attenti agli aggiornamenti tariffari dagli Stati Uniti e all’impatto sul sentiment di rischio globale. Nel 2025, si prevede che la Fed effettui tre tagli ai tassi.
