Wole Soyinka, scrittore nigeriano e premio Nobel per la letteratura, ha avuto il suo visto per gli Stati Uniti revocato dall’amministrazione guidata da Donald Trump. Soyinka, che ha 91 anni, ha ricevuto la notifica dall’ambasciata statunitense di Lagos.
Soyinka è noto per le sue critiche a Trump, che ha paragonato a Idi Amin, un dittatore sanguinario che ha governato l’Uganda. Nel 2016, dopo la vittoria di Trump, Soyinka aveva strappato la sua green card in segno di protesta. La revoca del suo visto rientra nelle politiche restrittive in materia di soggiorno e transito negli Stati Uniti avviate dall’amministrazione Trump.
Soyinka ha vissuto negli Stati Uniti per molti anni e ha insegnato in prestigiose università come Harvard, Yale ed Emory. Ha anche conosciuto il carcere e l’esilio in Nigeria a causa del suo attivismo per i diritti umani. La sua vita è stata segnata da esperienze avventurose, tra cui la fuga dalla Nigeria e il rifugio negli Stati Uniti. Soyinka ha commentato la revoca del suo visto come una ritorsione per le sue critiche a Trump e ha affermato che gli Stati Uniti hanno “un mostro tra le mani”.
Soyinka è nato ad Abeokuta, in Nigeria, quando il paese era ancora un dominio britannico. Ha iniziato la sua carriera come scrittore e drammaturgo e ha lavorato alla London Royal Court Theatre. Dopo l’indipendenza della Nigeria, ha conosciuto la guerra civile e la dittatura militare, che lo ha portato a essere arrestato e condannato a morte per tradimento. stato costretto a fuggire negli Stati Uniti, dove ha ricostruito la sua vita. Negli anni Novanta ha insegnato in prestigiose università statunitensi e ha continuato a essere un attivista per i diritti umani.
