A Milano, a Palazzo Mezzanotte, è iniziato il “dialogo tra giovani, economia e finanza”, un evento organizzato dall’Osservatorio permanente giovani-editori in collaborazione con Intesa Sanpaolo. La terza edizione di Young Factor si propone di coinvolgere i giovani nelle importanti discussioni sociali.
Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio, ha aperto il dibattito evidenziando che solo il 36% dei giovani sotto i 25 anni ha partecipato alle ultime elezioni europee. Ha messo in luce la necessità di affrontare temi attuali come inflazione, costo della vita, lavoro precario e crisi ambientale. Ha esortato i giovani a sviluppare una coscienza critica ed un’alfabetizzazione economica, definita essenziale.
Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Unicredit, ha sottolineato l’importanza dell’educazione economica come strumento di giustizia sociale. Ha evidenziato che circa il 25% dei giovani tra 15 e 29 anni si sente disorientato, spesso rifugiandosi nel mondo virtuale. Ha esortato gli adulti a condividere esperienze e a promuovere un cambiamento culturale verso un’economia sostenibile.
Jean-Claude Trichet, ex presidente della BCE, ha discusso della globalizzazione, rilevando che nonostante le sfide attuali, essa ha avuto più effetti positivi che negativi. Ha chiamato a riflettere sulla gestione corretta dell’economia globale, evidenziando le negligenze del passato.
Claudia Parzani, presidente di Borsa italiana, ha parlato della mancanza di rappresentanza politica per i giovani europei. Giovanni Azzone, presidente di Acri, ha messo in luce il problema dei Neet e la necessità di unire scuola e mondo del lavoro. Infine, Mario Centeno, presidente della Banca centrale portoghese, ha criticato le politiche economiche statunitensi, insistendo sull’importanza dell’Europa nel contesto attuale.
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Fonte: lespresso.it
