Il presidente leghista del Veneto, Luca Zaia, esprime delusione per la recente sentenza della Corte costituzionale, che ha bocciato un terzo mandato per il governatore campano Vincenzo De Luca, mettendo in discussione la possibilità di un quarto mandato per Zaia. Nonostante non fosse una sorpresa per lui, Zaia nota che il blocco del terzo mandato potrebbe avvantaggiare entrambe le fazioni politiche, alle prese con governatori “ingombranti”.
Il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, annota che il Veneto deve rimanere sotto il controllo della Lega. Durante un’intervista, Zaia critica l’assenza di limiti di mandato per alcune cariche, come parlamentari e ministri, rispetto a governatori e sindaci, definendo questa differenza un “insulto all’intelligenza dei cittadini”. Sottolinea che il tema del potere non dovrebbe essere confuso con il limite dei mandati e che l’uso di tale giustificazione appare ipocrita nel contesto politico attuale.
Dopo la sentenza, si attendono chiarimenti sulla reale portata della decisione, che potrebbe implicare che la legge del Veneto del 2012 fosse incostituzionale, rendendo impossibile la candidatura di Zaia già nel 2020. Ci sono ancora due questioni da risolvere: il termine dell’attuale mandato, eventualmente prorogato alla primavera per le Olimpiadi di Milano-Cortina, e il futuro di Zaia, che potrebbe essere candidato sindaco di Venezia, anche se la Lega e FdI avranno difficoltà a trovare un accordo su questa opzione.